MEET, il centro internazionale per la cultura digitale con il supporto di Fondazione Cariplo, presenta la sua nuova sede nel centro di Milano.
Artemide sostiene da diversi anni MEET, confermando una condivisione sinergica di temi legati a una cultura del progetto che sa essere motore di innovazione e futuro.
Nella nuova sede progettata da Carlo Ratti Associati la luce Artemide diventa parte integrante dello spirito degli spazi del progetto.
MEET è un luogo di incontro, scambio e confronto non solo on line ma anche on site, “MEET” è il messaggio che lo chandelier di frammenti di luce, progettato da Carlo Ratti con Artemide, ricompone all’ingresso. Il punto di vista di chi entra riunisce i singoli elementi sospesi, la misura prospettica li traduce in comunicazione.
L’ingresso diventa luogo d’accoglienza e d’apertura
L’ingresso diventa luogo d’accoglienza e d’apertura, dove a breve la brevettata tecnologia Integralis renderà più sicuro lo stare insieme. Discovery, progettata da Ernesto Gismondi, si combina in una scenografica installazione: controllata da Artemide App, l’innovativa tecnologia di luce Integralis agisce contro i microrganismi patogeni e consente, nel rispetto delle regole, di tornare ad appropriarsi degli spazi con maggiore sicurezza e attenzione per la salute.
Una composizione di più di 30 metri di Alphabet of Light di BIG corre fluida tra gli spazi dell’ingresso collegandoli e guidando verso l’interno il visitatore. L’essenzialità di questo sistema modulare capace di crescere con continuità ed uniformità nell’emissione racchiude un’altissima innovazione brevettata ottica ed elettronica.
L’ingresso diventa luogo d’accoglienza e d’apertura
MEET vuole riscoprire un nuovo umanesimo con il digitale
In tutto il progetto la luce Artemide segue i ritmi delle persone, la loro appartenenza agli spazi. Si declina con presenze espressive e scenografiche come nell’ingresso o lascia che sia semplicemente la luce pura a raccontare e sottolineare l’architettura, gli eventi, la comunicazione.
Nella sala immersiva digitale la luce dinamica di LoT (Light over Time, di Tapio Rosenius) dialoga con le proiezioni alle pareti per un’esperienza ancora più coinvolgente. Innovazione ottica brevettata ed intelligenza di gestione permettono di modellare aperture dei fasci e colore della luce per ricreare scenografie sempre differenti con apparecchi che scompaiono nell’architettura.
MEET vuole riscoprire un nuovo umanesimo con il digitale
Nelle scale, cuore dell’edificio creato per accogliere persone e proiezioni, la luce ne segue i flussi.
Negli uffici le sospensioni A39 di Carlotta de Bevilacqua garantiscono una percezione ottimale grazie alle innovative ottiche con cui controllano l’emissione.
MEET vuole riscoprire un nuovo umanesimo con il digitale. È uno spazio nel cuore della città trasformato in futuro nel presente, la luce Artemide è il perfetto connubio con la cultura, l’innovazione e la sperimentazione a cui questo luogo dà vita e voce.
La “Human&Responsible Light” di Artemide è unione di umanesimo e scienza, sapere e saper fare, traduce l’innovazione tecnologica in bellezza, esperienza ed intelligenza di gestione.